I giganti del tabacco alla conquista del mercato africano (con ogni mezzo)

Una storia di affari e corruzione ha travolto nei giorni scorsi la British American Tobacco (Bat), colosso mondiale della produzione delle sigarette, accusata di pratiche illecite in Zimbabwe, Sudafrica e in altri paesi africani. Ad accusare l’azienda – proprietaria, tra gli altri, di marchi come Lucky Strike, Pall Mall e Kent, capace nel 2020 di vendere 650 miliardi di sigarette – sono due distinte inchieste rese pubbliche nei giorni scorsi.

Dello scandalo che ha travolto la Bat parlo in un articolo pubblicato su Nigrizia.it (clicca qui)

Non è la prima volta che le aziende produttrici di sigarette finiscono nell’occhio del ciclone accusate di pratiche illecite nel continente africano.

Un’inchiesta del 2019 dell’ong svizzera Public Eye, rilanciata da Nigrizia, aveva dimostrato come le sigarette prodotte in Svizzera e commercializzate in Marocco da multinazionali del tabacco come Philip Morris e Japan tobacco international (Jti) fossero volutamente più forti (e quindi più tossiche) e capaci di creare più assuefazione di quelle vendute dalle stesse compagnie in Svizzera e Francia.

Ma perché le aziende del tabacco sono così interessate al mercato africano?

I ricercatori dell’Università di Bath non hanno dubbi: la crescita della popolazione e la bassa età media (con il 60% degli africani sotto i 25 anni) fanno dell’Africa un mercato fondamentale per i produttori di tabacco, alle prese con il calo delle vendite in Europa e in nord America.

I dati dell’Organizzazione mondiale della sanità mostrano come in Europa le vendite di prodotti legati al tabacco siano calati del 38% negli ultimi vent’anni, grazie alle ripetute campagne di sensibilizzazione e all’aumento dei prezzi. In Africa le previsioni parlano invece di un potenziale aumento del 40% dei consumatori entro il 2025. Non c’è da stupirsi allora se, proprio qui, le lobby del tabacco stiano giocando la loro partita.

Michele Luppi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.