Si è parlato molto nei giorni scorsi della decisione dell’Unione europea di allargare la quota di olio di oliva tunisino che potrà essere importato – senza dazi – in Europa. Il Parlamento europeo ha dato luce verde alla proposta della Commissione che, fino alla fine del 2017, metterà a disposizione un contingente tariffario senza dazio unilaterale di 35 mila tonnellate all’anno di olio in aggiunta alle attuali 56.700. Continua a leggere
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Oxfam verso il forum di Davos:
«la lotta alle disuguaglianze
parte dai paradisi fiscali»
La crisi della disuguaglianza globale sta raggiungendo valori estremi mai toccati prima: oggi nel mondo 62 super-ricchi detengono un ammontare di ricchezza equivalente a quella di metà della popolazione, in Africa subsahariana 17 miliardari vivono al fianco di più di 388 milioni di persone in condizioni di estrema povertà, in Europa 123 milioni di cittadini, un quarto della popolazione, sono a rischio di povertà ed esclusione sociale, mentre il top-1% detiene un terzo delle ricchezze del continente.
E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto di Oxfam – pubblicato alla vigilia del Forum economico mondiale di Davos (20-23 gennaio) – in cui l’organizzazione ha presentato Sfida l’ingiustizia, una nuova campagna per agire con urgenza contro l’aumento vertiginoso della disuguaglianza, partendo da un primo passo: la messa al bando dei paradisi fiscali. Continua a leggere
EPA: benedizione o condanna? I nuovi accordi economici tra Africa ed Europa
Possono tre semplici lettere cambiare il volto delle relazioni tra Africa ed Europa?
La risposta è sì, se le lettere in questione – e, p, a – unite vanno a forma l’acronimo inglese EPA, che sta ad indicare i nuovi Accordi di partenariato economico siglati – al novembre 2014 – dall’Unione europea con tre differenti gruppi di Stati africani: il cosiddetto West Africa group (comprendente i 15 Paesi della Comunità economica dell’Africa occidentale più la Mauritania), il SADC-EPA group (formato da Botswana, Lesotho, Mozambico, Namibia, Sudafrica e Swaziland) e l’East African Community (Kenya, Tanzania, Uganda, Burundi e Ruanda).
Accordi che – a conclusione del lungo processo di ratifica da parte dei singoli parlamenti nazionali – andranno a ridisegnare le relazioni economiche e commerciali tra i due continenti con effetti ad oggi ancora difficili da immaginare.
Cosa sono gli EPAs? Leggi la guida di Africaeuropa
Nella sostanza gli stati africani, per vedere garantito ai propri prodotti l’accesso al mercato europeo senza dazi (come avveniva fino al 1° ottobre 2014), hanno dovuto sottoscrivere una serie di nuovi accordi (gli EPAs appunto) in cui si impegnano a liberalizzare i propri mercati facilitando l’accesso ai prodotti provenienti dall’Europa attraverso la progressiva abolizione dei dazi in entrata.
“African Summer School”, per imparare a fare impresa con l’Africa
Un centro per l’ itticoltura in Togo e un’azienda ottica in Burundi. Sono queste due piccole aziende che vedranno la luce nei prossimi mesi, il risultato tangibile della prima African Summer School che si è svolta a Verona nell’estate del 2013.
Ma dietro questi due progetti c’è molto di più: c’è la visione di un’associazione “AfricanFriends” che vuole provare a coniugare cultura ed imprenditoria per diffondere la visione di un’Africa diversa, ricca di opportunità da trasformare in ricchezza per entrambe le sponde del Mediterraneo. Per farlo servono però idee chiare, formazione e competenza: quelle che cercheranno di offrire agli studente che, dal 3 al 10 agosto, parteciperanno a Verona alla seconda edizione della scuola. Per saperne di più Africaeuropa ha intervistato il direttore Fortuna Ekutsu Mambulu.
Mezzo pieno o mezzo vuoto? Serve realismo per raccontare l’Africa in movimento
Il dibattito tra afrottimisti e afropessimisti è vecchio quanto il dilemma sul bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, sulla nascita dell’uovo o della gallina.
A fare piazza pulita di queste visioni e a riconsegnare le dinamiche africane ad un realismo più adeguato a raccontarne la complessità e le sfumature, arriva in Italia il libro Africa, un continente in movimento (Il Mulino, 180 pagine, 18 euro) scritto a quattro mani da due economisti italiani, Federico Bonaglia e Lucia Wegner.
Quella che percorrono gli autori è una terza via – afrorealista – che partendo dall’analisi dei dati prova a “comporre una narrativa sull’Africa meglio corrispondente alla realtà”, sfidando un afropessimismo “per molti versi, inaccurato e obsoleto”.
Laporte (ECDPM) e l’Eu-Africa Summit/1: “La sfida più grande? Creare lavoro in Africa”
“Secondo alcuni studi demografici, entro il 2050, l’Africa avrà 2 miliardi di abitanti – l’Europa 500 milioni – e con la crescita della popolazione crescerà anche il bisogno di lavoro. Questa credo sia la sfida più grande che attende il continente, anche se spesso non viene menzionata tra le priorità”.
Eu-Africa Summit 2014. Proviamo a dare i numeri di questa “speciale” relazione
A poco più di due settimane dal Eu-Africa Summit di Bruxelles vi proponiamo una breve scheda con alcuni dati che aiutano a comprendere la complessità di questa “speciale” relazione.
Lo facciamo affidandoci ai dati di una recente ricerca condotta da Eurostat: “The European Union and the African Union – statistical portrait”