“I muri di Tunisi. Segni di rivolta” è un progetto – a cui potete contribuire tramite la piattaforma di crowdfunding produzionidalbasso.com – destinato a diventare un libro nella primavera 2015. Il volume – curato da Exorma Edizioni – rappresenta una lettura originale del complesso periodo di “transizione” della Tunisia tra la rivoluzione del 2011 e le elezioni del 2014, con le sue trasformazioni e contraddizioni.
Archivi tag: Libri
Libri: un’occasione per riscoprire Moussa Konaté, il “Maigret d’Africa”
È stato definito dalla critica il “Maigret d’Africa”, ma Moussa Konaté, scrittore del Mali, tradotto in pochissimi volumi in italiano, forse più abilmente del suo predecessore francese è riuscito a rendere l’atmosfera dell’ambientazione dei suoi romanzi.
Scomparso lo scorso novembre , Moussa Konaté (Kita 1951 – Limoges 30 novembre 2013), ha insegnato alla École Normale Supérieure di Bamako ed è stato il direttore della Association Étonnants Voyageurs Afrique (Amazing Travellers Africa Association) e, insieme a Michel Le Bris, l’organizzatore del Festival Étonnants Voyageurs, una fiera libraria internazionale.
I suoi gialli immergono nella cultura africana, nella quotidianità delle relazioni, danno piccoli assaggi delle superstizioni, della mentalità, dei gesti.
In “L’assassino di Banconi” (Del Vecchio editore, 2010) l’autore presenta la sua coppia investigativa, il commissario Habib e l’ispettore Sosso, alle prese con un delitto nel mezzo del quartiere periferico di Banconi nella capitale Bamako.
All’inizio i delitti sembrano collegati in modo atipico e lasciano spiazzati i due poliziotti, che oltre a far luce sulla vicenda si devono muovere con attenzione per non “schiacciare i piedi” ai personaggi di spicco del quartiere.
Il romanzo tiene con il fiato sospeso fino in fondo e regala proprio un piccolo spaccato della vita del quartiere povero di una grande città, della superstizione popolare, della gerarchia non solo istituzionale, ma anche famigliare e di casta.
BENEDETTA MUSUMECI per Africaeuropa
* Ci auguriamo che il primo anniversario della sua morte (il prossimo 30 novembre) possa essere per molti l’occasione per riscoprirne la figura, nella speranza che qualche editore voglia ripubblicarne le opere, non sempre facili da trovare.
Mezzo pieno o mezzo vuoto? Serve realismo per raccontare l’Africa in movimento
Il dibattito tra afrottimisti e afropessimisti è vecchio quanto il dilemma sul bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, sulla nascita dell’uovo o della gallina.
A fare piazza pulita di queste visioni e a riconsegnare le dinamiche africane ad un realismo più adeguato a raccontarne la complessità e le sfumature, arriva in Italia il libro Africa, un continente in movimento (Il Mulino, 180 pagine, 18 euro) scritto a quattro mani da due economisti italiani, Federico Bonaglia e Lucia Wegner.
Quella che percorrono gli autori è una terza via – afrorealista – che partendo dall’analisi dei dati prova a “comporre una narrativa sull’Africa meglio corrispondente alla realtà”, sfidando un afropessimismo “per molti versi, inaccurato e obsoleto”.
Tornano gli “Imbarazzismi”: Leggere oltre i pregiudizi con Kossi Komla-Ebri
“Ogni nero che vive in Italia ha un proprio ricco repertorio di imbarazzismi. Questo fortunato neologismo, ideato da Kossi Komla-Ebri, sta a indicare situazioni che non rientrano nei casi di discriminazione crudele, violenta o quantomeno intenzionale, ma si tratta di episodi di razzismo di piccolo calibro, che avvengono senza che il loro autore se ne sia reso propriamente conto. L’imbarazzismo, come una gaffe sconveniente, crea disagio. Come un lapsus freudiano, svela giudizi e pregiudizi rimossi. Ma per quanto ciascuno di questi episodi non sia grave, gli imbarazzismi feriscono le loro vittime, perché sono quotidiani e perché illustrano una mentalità diffusa popolata di stereotipi. Come superarla? Il primo passo per sconfiggere i pregiudizi è quello di saperli riconoscere. Bisogna ammettere che ciascuno di noi ne ha diversi, quindi dobbiamo imparare a vederli e poi essere disposti a rivederli, ampliando le nostre conoscenze e mettendoli a confronto con la realtà dei fatti. Questa raccolta di aneddoti divertenti, amari e folgoranti ci aiuta a smascherare l’etnocentrismo e gli stereotipi con ironia, un’arma gentile ma efficace contro il razzismo latente”. Continua a leggere