“L’Europa potrà, con mezzi accresciuti, perseguire l’attuazione di uno dei compiti fondamentali: lo sviluppo del continente africano”.
Se è vero che tutte le storie hanno un inizio, la storia di africaeuropa.it nasce da questa frase della dichiarazione Schumann, scritta il 9 maggio 1950; la prima scintilla del progetto di integrazione europea.
Un documento – non dobbiamo dimenticarlo – scritto in un momento delicato nella storia delle relazioni tra i due continenti, quando ancora presente e pesante era il giogo della colonizzazione. Ed è proprio per questo che rileggendo quelle righe, a sessant’anni di distanza, viene voglia di andare a riscoprire il valore di quest’idea, scritta dai padri dell’Europa nel loro atto costitutivo, consapevoli di come il futuro dei due continenti sia oggi più che mai legato.
Connessioni che, per crescere, hanno bisogno di una nuova grammatica, di lenti nuove, che vadano oltre le logiche, spesso perverse, a cui ci ha abituato il colonialismo. Perché parlare di Africa ed Europa oggi non significa parlare solo di sicurezza, scambi commerciali o controverse relazioni politiche, ma di reciproche contaminazioni culturali, ambientali e umane sempre più fitte. Influenze che corrono sempre più spesso in entrambe le direzioni e secondo vie che non sempre i media riescono ad intercettare.
Il logo scelto per il sito africaeuropa non è casuale: le lettere “a” e “e” che si uniscono in un abbraccio, vogliono riassumere l’auspicio di dare un piccolo contributo per arrivare un giorno, a quell’ autentica relazione tra pari che il poeta e presidente senegalese Senghor chiamava “appuntamento del dare e del ricevere”.
Senza la pretesa di essere un canale all-news, vorrei semplicemente offrire alcuni spunti che aiutino a fare chiarezza e a costruire ponti. Perché alla base di qualsiasi relazione non può che esserci la reciproca conoscenza.
Michele Luppi
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