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Non dimentichiamo gli “Ebola Fighters”, sono loro a pagare il prezzo più caro. Anche per noi.

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Gli “Ebola fighters” sono secondo la rivista Time le persone dell’anno 2014. Un riconoscimento –  certamente tardivo e non univoco –  degli sforzi messi in atto fin dall’origine dell’epidemia da parte del personale sanitario locale ed internazionale. A pagare il prezzo più caro sono, soprattutto, i medici e gli infermieri africani: ne sono già deceduti 329 dall’inizio dell’epidemia, ma nonostante questo continuano il loro lavoro, spesso malpagato e senza le attrezzature necessarie.

Vi proponiamo la riflessione del dottor Italo Nessi di CUAMM – Medici con l’Africa.

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L’Europa è il più grande donatore, ma non bastano i soldi ad eliminare la povertà

“È ormai risaputo che, per la prima volta, il mondo possiede le tecnologie e le risorse per sradicare la povertà estrema nell’arco di una vita”. Per questo “non abbiamo scuse”.

Il primo degli Obiettivi del Millenio

Il primo degli Obiettivi del Millenio

Sono decise le parole con cui il Commissario europeo allo sviluppo Andris Piebalgs ha espresso, all’inizio di giugno e a pochi mesi dal rinnovo della Commissione Ue, l’impegno europeo nel proseguire i negoziati per la definizione degli Obiettivi per uno sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs): una nuova serie d’impegni internazionali che rappresenterà la naturale prosecuzione degli Obiettivi di sviluppo del millennio (MDGs) lanciati dalle Nazioni Unite nel 2000 e che si avviano alla conclusione nel 2015.

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Sud Sudan: l’Europa congela i fondi per la cooperazione. “Così non si aiuta la pace”

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“Il contratto è sospeso fino ad una prossima comunicazione”.

E’ questo il messaggio che hanno ricevuto diverse ONG internazionali e locali impegnate in Sud Sudan, in seguito allo scoppio della guerra civile (sul tema vi segnaliamo il reportage di Alfredo Macchi per TGCom). 

La decisione dei donatori potrebbe sembrare l’ovvia conseguenza delle violenze in corso e della necessità di concentrare i fondi sull’emergenza (come dimostra un recente rapporto della Commissione europea). Ma a guardare la realtà da una prospettiva diversa, quella delle popolazioni locali, viene da chiedersi se questa sia una scelta lungimirante o miope?

Vi proponiamo la riflessione per africaeuropa di Enrica Valentini, direttore del Catholic Radio Network, rete delle emittenti radio cattoliche del Sud Sudan e dei monti Nuba, con sede a Juba.

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