Mi chiamo Michele Luppi e sono un giornalista (per chi vuole su Linkedin trovate qualche info in più). Alcuni viaggi in Africa mi hanno aiutato a capire quanto fosse difficile raccontare un continente così esteso, vario ed in evoluzione, come quello africano, restando da questa parte del Mediterraneo e trascorrendovi solo qualche settimana o mese all’anno.
Folgorato sulla via della dichiarazione Schuman, ho capito che forse avrei potuto concentrarmi su un aspetto diverso, non tanto sulle vicende riguardanti i due continenti in sé, ma sulle loro relazioni.
Perché se da un lato, in questi ultimi anni, è cresciuto l’interesse per l’Africa da parte di siti internet, programmi radio e riviste, il tema delle relazioni tra Africa ed Europa è rimasto, invece, ai margini.
Solo un folle potrebbe però pensare di riuscire, da solo, a seguire una materia tanto complessa come quella delle relazioni tra Africa ed Europa.
Come poter, anche solo tenere gli occhi aperti, sulle dinamiche che interessano, ogni giorno, due grandi organizzazioni sovranazionali (Unione Europea e Unione Africana) con tutte le loro agenzie interne o collegate, 72 Paesi (54 africani e 28 europei, guardando solo ai membri dell’UE) e le loro relazioni bilaterali, senza dimenticare – e non lo faremo – il ruolo di popoli, associazioni e organizzazioni non governative, Chiese e istituzioni religiose, movimenti e singoli cittadini.
Ho sempre creduto ad un proverbio, diffuso in forme simili in diverse culture africane, che recita: “Da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano”. Ma, allo stesso tempo, da buon italiano credo sia “meglio soli che mal accompagnati”.
É per questo che mi sono messo in viaggio da solo, con la speranza e la volontà di trovare presto – lungo la strada – compagni di viaggio con cui continuare il cammino.
E arrivare molto più lontano.
Se Dio vorrà – Inshallah.