Il tema della trasparenza nel settore estrattivo è da tempo uno dei nodi più caldi nelle relazioni tra Africa ed Europa. Tanto che, da pochi giorni, è stata lanciata in Italia una petizione per chiedere maggior incisività alle norme europee e la tracciabilità dei cosiddetti “Minerali Clandestini” (potete firmare qui). Ma cosa prevedere la legislazione europea e cosa si potrebbe fare per renderla più incisiva? Con questo articolo africaeuropa avvia una collaborazione con l’Africa Europe Faith and Justice Network, una rete cristiana – nata nel 1988 – che raduna una cinquantina di istituti religioni e missionari nei due continenti, proponendosi di promuovere la giustizia e la pace. L’AEFJN ha una sede permanente a Bruxelles.
Quella che vi proponiamo è la traduzione di un articolo pubblicato in inglese e francese sul sito dell’associazione.
Il comportamento delle compagnie europee del settore estrattivo (petrolio e minerali) operanti in Africa è spesso criticato per i molti abusi commessi nello sfruttamento delle risorse naturali. Questi abusi spaziano dalle negoziazioni segrete tra le compagnie e i governi africani alle violazioni dei fondamentali diritti dei lavoratori e delle popolazioni locali. Sono inclusi anche la mancanza di controllo dei minerali esportati, le limitate tasse pagate ai paesi ospitanti e la mancanza di responsabilità delle compagnie per i danni ambientali causati dall’industria estrattiva. Questo articolo intende mostrare come la trasparenza sia importante per il corretto sfruttamento delle risorse minerali in Africa ma non abbastanza per un impatto positivo generale sulla popolazione africana.