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AfricaDay. L’invito del presidente Mattarella: «Massima attenzione alle relazioni con l’Africa»

La giornata dell’Africa ricorre annualmente il 25 maggio, anniversario della fondazione dell’Organizzazione dell’unità africana fondata il 25 maggio 1963, giorno in cui i leader di 30 dei 32 stati indipendenti del continente firmarono lo statuto ad Addis Abeba, in Etiopia.

Di seguito vi proponiamo il messaggio scritto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

«La Giornata dell’Africa – che quest’anno celebriamo con modalità diverse da quelle consuete ma con pari intensità – mi offre l’opportunità di porgere i più cordiali auguri a quanti partecipano a questa iniziativa, a tutti i membri del Corpo diplomatico africano accreditati a Roma e a quanti quotidianamente si impegnano per rendere sempre più incisivo ed efficace il lavoro dell’Unione Africana.

La lungimirante decisione che, 57 anni orsono, portò alla nascita dell’Organizzazione per l’Unità Africana ha trovato da sempre nell’Italia un partner convinto e affidabile. Il nostro Paese sostiene con determinazione il progetto di una sempre maggiore integrazione del continente africano – sia a livello regionale sia sub regionale – e guarda con la massima attenzione alle relazioni con l’Africa nel suo insieme e con ciascuno dei Paesi che ne fanno parte: solo così, infatti, il Mediterraneo potrà essere fedele alla sua vocazione, storica e geografica, di ponte fra i due continenti.

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CRISI DIMENTICATE: in R. D. del Congo la seconda epidemia di ebola della storia

AGGIORNAMENTO: Lo scrivevamo più di quattro mesi fa davanti ad un lapidario comunicato di Medici Senza Frontiere“A sette mesi dall’inizio della più grande epidemia di Ebola mai registrata in Repubblica Democratica del Congo (RDC), la risposta all’emergenza sta fallendo nel controllare l’epidemia, in un clima di crescente sfiducia delle comunità”.

Rompiamo il silenzio sull’emergenza Ebola in R. D. del Congo

Era l’8 marzo 2019. Oggi a pochi mesi di distanza la situazione sembra fuori controllo con la prima vittima registrata a Goma, terza città più popolosa del Paese (al confine con il Rwanda), e l’allarme lanciato marcoledì 17 luglio dalle Nazioni Unite (QUI IL COMUNICATO) nel giorno in cui ricorre il primo anniversario dall’inizio dell’epidemia. Continua a leggere

Il Parlamento europeo chiede verità per Giulio Regeni
e critica duramente l’Egitto

Il Parlamento europeo, in una risoluzione adottata giovedì 13 dicembre, condanna la situazione dei diritti umani in Egitto e chiede lo stop delle esportazioni di tecnologie di sorveglianza.

I deputati esprimono preoccupazione per la restrizione dei diritti fondamentali in Egitto, in una risoluzione approvata per alzata di mano. Solo da ottobre di quest’anno, sono stati arrestati 40 gli attivisti dei diritti umani.

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Le ONG italiane scrivono
al premier Conte. Tutte le
critiche al piano italiano

Con una lettera aperta il Coordinamento Italiano ONG Internazionali (CINI) e Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (AOI) hanno scritto al Premier in merito alla proposta italiana per il prossimo Consiglio Europeo. Tra le criticità il coinvolgimento dei Paesi di transito, l’uso di fondi per lo sviluppo e il sostegno alla Guardia Costiera Libica

Il testo della lettera

Alla cortese attenzione del
Prof. Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri Continua a leggere

“Dove pulsa il futuro”. A Milano il meglio del cinema africano

Prenderà il via il prossimo 19 marzo a Milano la 27ª edizione del Festival del cinema africano, d’Asia e America Latina (FCAAL).

Ad inaugurare la rassegna, in programma fino al 26 marzo, sarà il film documentario “I am not your negro” di Raoul Peck – candidato dall’Oscar come miglior documentario – che sarà presentato dallo stesso regista lunedì 20 marzo, alle 20.30, all’Auditorium San Fedele. Continua a leggere

Evelyne e il mondo Nappyitalia alla conquista di Bruxelles

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“Posso essere onesta e dire che non mi aspettavo nulla di tutto ciò, ma pare che Nappytalia riesca sempre ad emozionare”, tanto da riuscire a scaldare – aggiungiamo noi – il cuore delle istituzioni europee.

Evelyne S. Afaawua non trattiene l’emozione per il riconoscimento che ha ottenuto, giovedì 23 settembre, nella sede del Parlamento europeo di Bruxelles dove il progetto Nappytalia è stato premiato con il primo premio nella categoria “social” al “Digital African Woman Conference”, un programma che punta a supportare lo sviluppo di start-up high-tech da parte di donne africane nel Continente o della Diaspora.

Giovani imprenditrici come Evelyne, fondatrice di Afro-Italian Nappy Girls, una community (nata su Facebook ma cresciuta dentro e fuori dal web) che riunisce le ragazze Afro-Italiane, che hanno deciso di abbandonare le stirature chimiche per sfoggiare i loro ricci Afro al naturale con orgoglio. Un risultato che le permetterà di partecipare agli Start Europe awards 2016 dove però, ammette con rammarico, “rappresenterà il Belgio, in quanto loro hanno scovato il mio progetto. Purtroppo è alquanto triste non poter rappresentare l’Italia, ma è così”. Per saperne di più abbiamo raggiunto Evelyne a Bruxelles, via social network ovviamente. Continua a leggere

La denuncia di “Public Eye”:
“Le aziende svizzere inondano l’Africa di carburante tossico”

Road from Accra to Kintambo. Ghana.  Cover picture of the report "Dirty Diesel. How Swiss Traders Flood Africa with Toxic Fuels. A Public Eye Investigation, September 2016. |

Road from Accra to Kintambo. Ghana. Cover picture of the report “Dirty Diesel. How Swiss Traders Flood Africa with Toxic Fuels. A Public Eye Investigation, September 2016. |

Il rapporto “Dirty Diesel”, pubblicato dall’organizzazione svizzera Public Eye, già conosciuta come Berna Declaration, svela gli abusi commessi in Africa dagli imprenditori svizzeri del settore petrolchimico. Alcune aziende approfittano degli insufficienti standard africani per produrre, fornire e vendere carburanti ad alto tenore di zolfo, proibiti in Europa. Mediante pratiche illegittime, queste società contribuiscono all’aumento dell’inquinamento dell’aria nei villaggi africani, mettendo quindi a rischio la salute di milioni di persone. Nella petizione indirizzata a Trafigura, Public Eye ed i suoi partner africani domandano al gigante ginevrino di impegnarsi a vendere, ovunque nel mondo, carburanti conformi agli standard europei. Continua a leggere

Da Como la storia di Christian: il richiedente asilo che aiuta i migranti bloccati in stazione

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Da settimane la situazione dei migranti accampati nel parco della stazione S. Giovanni di Como si è guadagnata l’attenzione dei giornali, non solo italiani ma di mezza Europa. Como è stata dipinta come la nuova Ventimiglia e i numeri – le presenze oscillano stabilmente tra le 350 e le 450 persone – sembrano confermare questa lettura.

Nonostante la rigidezza dei controlli da parte delle Guardie di confine, con modi non sempre “ortodossi” come ha recentemente denunciato l’associazione ASGI, la Svizzera è diventata un nuovo corridoio di transito per quanti, arrivati in Italia per lo più dai Paesi del Corno d’Africa (Eritrea ed Etiopia in testa), cercano di raggiungere il nord Europa.

Ma come spesso accade accanto alla Storia con la “s” maiuscola e al tentativo di trovare risposte politiche ed umanitarie all’emergenza, ruotano le storie, piccole ma altrettanto importanti: quelle dei migranti, dei volontari e di tanti comuni cittadini. Definizioni che finiscono per confondersi nel caso di Christian Unanam, richiedente asilo nigeriano arrivato a Como nell’aprile del 2015 e divenuto nelle scorse settimane uno dei tanti volontari impegnati nell’assistenza al popolo di San Giovanni.  Continua a leggere

Cercando la via per il nord:
in aumento i migranti africani al confine italo-svizzero

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Da circa una settimana la stazione San Giovanni di Como è al centro di un flusso di migranti – per lo più eritrei e somali – intenzionati ad attraversare il confine diretti verso il nord Europa. Una situazione divenuta particolarmente critica nei giorni scorsi quando, nelle ore serali, sono arrivati ad essere un centinaio i migranti costretti a dormire all’addiaccio nei pressi della stazione.

I giornali a caccia di titoli ad effetto hanno parlato di Como come la nuova Ventimiglia, in Svizzera si è arrivati addirittura ad evocare Calais, la città su La Manica che accoglie i migranti diretti verso il Regno Unito. Ma a guardarla da vicino la situazione nella città lombarda al confine con il Canton Ticino è ben diversa.

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I nuovi accordi tra Ue e Africa per gestire le migrazioni.
Cinque cose da sapere

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Nei giorni scorsi – precisamente il 7 giugno 2016 – la Commissione europea ha presentato a Strasburgo il nuovo schema di accordi bilaterali (i cosiddetti compacts) che verranno sottoscritti con sette Paesi di Africa (Nigeria, Mali, Niger, Senegal ed Etiopia) e Medio Oriente (Giordania e Libano) nel tentativo di coinvolgerli nella gestione dei flussi migratori. Ho provato a leggere i vari documenti ufficiali di quella che è stata ribattezzata una “New Migration Partnership Framework” e questo è quello che ho capito riguardo all’Africa. Continua a leggere