A Bruxelles la Conferenza per il Sahel: i costi umani e materiali della missione europea

Due soldati francesi della forza anti-terrorismo dispiegata nell’Africa occidentale sono stati uccisi ieri, 21 febbraio, nel nord del Mali.

Lo ha reso noto lo stato maggiore dell’esercito transalpino che ha rivelato come il veicolo su cui viaggiavano sia esploso su una mina mentre era impegnato in un’ operazione di pattugliamento.

L’episodio è avvenuto al confine tra Niger e Burkina Faso, in un’area già teatro di attività da parte di gruppi jihadisti; il mese scorso in un attacco analogo erano rimasti feriti altri tre soldati.

La morte dei due soldati francesi arriva a poche ore dalla Conferenza di alto livello sul Sahel in programma venerdì 23 febbraio a Bruxelles nel palazzo della Commissione europea.

Qui si ritroveranno per discutere del futuro della regione i vertici dell’Ue, insieme alle Nazioni Unite, all’Unione Africana e ai Paesi del G5 Sahel (Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger).

La conferenza è stata convocata per cercare di allargare il sostegno economico e politico alla “G5 Joint Force” la missione dei cinque paesi del Sahel che, una volta a regime, vedrà dispiegati 5 mila uomini con l’obiettivo di contrastare i gruppi terroristici attivi nella regione.

La conferenza segue di alcuni mesi la nascita dell’ “Alleanza per il Sahel” costituita a Parigi, il 13 luglio 2017, per iniziativa di Francia e Germania con il sostegno dell’Unione europea.

Proprio la cancelliera Angela Merkel è tra i principali sostenitori di un maggior coinvolgimento europeo nel Sahel in funzione anti-terrorismo.

Nell’estate scorsa le istituzioni di Bruxelles avevano contribuito alla nascita della “G5 Joint Force” con un primo stanziamento di 50 milioni di euro. Contributo che, stando ad alcune indiscrezioni giornalistiche, potrebbe essere raddoppiato nella riunione di domani.

Il costo stimato della missione è di 500 milioni di dollari all’anno: oltre ai soldi già stanziati dall’Ue, 57 milioni dovrebbero arrivare dai cinque Paesi del G5, 60 sono stati promessi dagli Stati Uniti, mentre altri contributi sono attesi anche da Arabia Sauditi e Emirati Arabi Uniti.

I COSTI UMANI DELLA MISSIONE

Il coinvolgimento europeo nell’area, a cui si aggiungerà presto il contingente italiano dispiegato in Niger,non è però privo di rischi (oltre che di costi): complessivamente sono dodici i soldati francesi rimasti uccisi nell’ambito dell’Operazione Barkhane, la missione lanciata il 1° agosto 2014 con il dispiegamento di circa 4 mila uomini tra Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger.

A confermare la pericolosità dello scenario maliano sono i dati diffusi dalle Nazioni Unite che evidenziano come la missione ONU in Mali (MINUSMA) si sia confermata nel 2017, per il quarto anno consecutivo, la più pericolosa tra quelle in corso con 21 Caschi blu e 7 civili uccisi. Questo a fronte di un impegno sul terreno di 12 mila uomini.

Tra i soldati morti anche due piloti tedeschi rimasti vittima, il 27 luglio scorso, di un incidente nei pressi di Gao. La Germania è presente in Mali con circa mille soldati all’interno proprio della MINUSMA e altri 350 sono dispiegati nella missione europea di addestramento EUTM Mali.

SCHEDA: Missioni Ue dispiegate nel Sahel

EUCAP Sahel Niger is a civilian mission supporting the Nigerien security institutions/forces (Police, Gendarmerie, National Guard, Armed forces) to reinforce the rule of law and Nigerien capacities to fight terrorism and organised crime. Since May 2015, its mandate has been enlarged to a fifth objective related to migration. Niger has opened a field office in Agadez, with a permanent presence activated from May 2015.

EUCAP Sahel Mali is a civilian mission providing expertise in strategic advice and training to the Malian Police, Gendarmerie and National Guard and the relevant ministries in order to support reform in the security sector. A renewed mandate extends the mission until January 2019 and includes a reference to ‘the Accord for Peace & Reconciliation’ and instructions to contribute to the inter-operability and coordination of the internal security forces of the G5 Sahel countries and the Malian internal security forces.

EUTM Mali is a military training mission providing advice to the Malian authorities in the restructuring of the Malian Armed Forces, through the training of battalions (8 between 2013 and 2017) and support for the elaboration of the first Defence Programming Law ever adopted in Mali. Since July 2017, two security experts – one military and one civil – have been deployed in each of the five Sahel countries as part of the regionalisation of the CSPD missions. Their mandate currently runs until May 2018.

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