La prima volta che Amin Nour mi ha parlato del progetto di un cortometraggio su un “Nero Nazi” (come lo definisce lui) eravamo a Verona in un albergo. Era la prima volta che ci incontravamo, ma ricordo il suo entusiasmo nel voler raccontare la storia di questo giovane ragazzo della periferia romana che si ritrova, come molti altri suoi coetanei, a vivere sospeso (o, forse, sarebbe meglio dire intrappolato) in un contesto sociale di estremismi crescenti, stretto tra il suo sentirsi italiano e una società pronta a gettagli in faccia, ad ogni possibile occasione, il suo essere diverso. Tanto da diventare lui stesso razzista.
“Ci vuole il colore della pelle giusto persino per essere razzisti – si legge nella presentazione del corto -. Nelle vie periferiche della capitale possono nascere paradossi, come quello di Luca, un “black italian” fascista, che a dispetto delle sue origini si è dato allo squadrismo più ottuso e bigotto. Un paradosso destinato a scontrarsi, però, con quanto di bello e di vero possa esistere nello sguardo di un bambino, la sola speranza di futuro”
Perché, in fondo, l’odio non ha colore e nemmeno la paura.
IL PROGETTO
Vincitore della seconda edizione del Bando MigrArti 2017 del Ministero dei Beni, Attività culturali e Turismo (Mibact), il cortometraggio “Ambaradan” è stato presentato nei giorni scorsi alla 74ma Mostra Internazionale di Arte cinematografica di Venezia.
La regia è di Paolo Negro e Amin Nour, la cui idea è all’origine del filmato. La sceneggiatura è a firma di Mauro Cataleta e Alessio Partenopeo oltre che di Nour e Negro. Il corto è stato prodotto dalla Tauron Entertainment Srl, in collaborazione con Rain Dogs Film.
“Ambaradan” non può essere più di attualità: apre sulla notizia di una protesta di cittadini a Lampedusa per l’afflusso di massa di migranti sull’isola, sbarcati in 6000, e sulle difficili condizioni di vita per la popolazione locale.
La macro storia dell’immigrazione e le sue ripercussioni sulla società italiana – per giunta impaurita dalla minaccia del terrorismo – intrecciano la micro storia, quella di Luca, un ragazzo di 20 anni, un po’ particolare, non tanto per il colore della pelle quanto per il carattere molto vivace.
Chicca per i cinefili la partecipazione straordinaria di Paolo Paoloni, classe 1929, storico attore, il “Mega Direttore Galattico” di Fantozzi.
Buona visione!