Il ministro Gentiloni in Niger, Mali e Senegal: l’impegno europeo per fermare i migranti

cw6x1xbwqaaftdz

Continua il viaggio dei leader europei nei Paesi al centro dei nuovi accordi di partenariato tra l’Unione europea e l’Africa con l’obiettivo di frenare il flusso di migranti diretti verso l’Europa. Il ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha fatto tappa, il 10 e 11 novembre, in Niger, Mali e Senegal, insieme al sottosegretario agli Interni Manzione, e ai responsabili della Commissione Ue per gli accordi sull’immigrazione con l’Africa.

“L’obiettivo – ha spiegato Gentiloni sulla sua pagina fb – è sia di aiutare lo sviluppo di questi paesi per combattere le cause delle migrazioni, sia di collaborare per ridurre i flussi e sottrarli al controllo dei trafficanti”.

Torno da questa missione consapevole delle difficoltà – ha aggiunto -, ma convinto che con un impegno rilevante dell’Ue si possano ottenere risultati anche in tempi brevi. Soprattutto in Niger. Mali e Senegal sono paesi da cui partono migranti verso il Mediterraneo (circa 15mila arrivano in Italia).

Il Senegal e’ un paese stabile e con una comunità numerosa e ben integrata in Italia.

Il Mali attraversa maggiori difficoltà essendo reduce da una guerra e attraversato da gravi minacce alla sicurezza. Continuando a collaborare allo sviluppo e alla sicurezza di questi due paesi l’Europa potrà migliorare la collaborazione per ridurre le migrazioni irregolari che da lì si originano.

Tra gli stati visitati il Niger (ed in particolare l’area di Agadez) da anni snodo centrale delle rotte migratorie verso l’Europa.

“Con il Niger – ha proseguito il ministro degli Esteri – si possono ottenere risultati importanti. Il numero di migranti nigerini e’ minimo, ma enorme e’ quello dei migranti in transito (oltre 160 mila quest’anno). È un grande paese, tra i più poveri in Africa ma con buone potenzialità e una leadership chiaramente intenzionata a lavorare insieme.

L’Europa può contribuire all’economia e alla sicurezza del Niger e così facendo può ridurre l’enorme transito di migranti che dal continente raggiungono la zona di Agadez e poi si spostano in Libia per prendere il mare.

È oggi la rotta migratoria verso l’Europa più numerosa. E anche la più pericolosa, con migliaia di morti dimenticati soprattutto nel deserto. Un salto di qualità nell’impegno europeo, su cui stanno lavorando con decisione l’Italia e la Commissione, può fare la differenza.

Nelle scorse settimane era stata la cancelliera Merkel a far visita a Niger, Mali ed Etiopia.

Per saperne di più sui nuovi “compacts” leggi la guida di Africaeuropa.

EXYD_2015_European_Commission

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.